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La produzione dell'Ulivo nella Valle dei Laghi

L’ulivo, albero leggendario e presente nei racconti fin dalla prima antichità, viene coltivato dall'alba delle civiltà mesopotamiche ed egiziane. Le prime testimonianze scritte risalgono al III millennio a.C. e quelle archeologiche al IV secolo a. C.

La pianta dell’ulivo vantava una forte popolarità ed era considerata particolarmente pregiata ed i suoi rami venivano donati dagli antichi greci, quale segno d’onorificenza, ad i cittadini più valenti oppure erano venduti dai mercanti fenici. Le differenti sottospecie furono persino classificate dai romani in sette categorie sulla base delle caratteristiche qualitative e commerciali dei frutti.

Oggi, i maggiori produttori mondiali d’olio d’oliva sono quattro paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo: Spagna, Italia, Grecia e Tunisia. Però la coltivazione dell’ulivo non si limita alla sfera europea! È stato impiantato anche in altre aree contraddistinte da un clima simile, ovvero California, Cile, Argentina, Australia e Giappone. In particolare ricordiamo un aneddoto davvero curioso: nel 1908 il Ministero dell’Agricoltura e del Commercio giapponese decise di promuovere la produzione dell’olio d’oliva in tre provincie. L'ulivo riuscì a resistere solamente su Shodoshima, un’isola del Mare di Seto, ed assunse un ruolo talmente rilevante da divenire il nuovo simbolo di Kagawa, la prefettura d’appartenenza!

Nella Valle dei Laghi la presenza dell’olivo è attestata sin dal 862 d. C. in un documento (Adbrevatio), conservato presso il Monastero di Bobbio, che testimonia la presenza della pianta nella bassa Vallagarina e nella Valle dei Laghi. Un’ulteriore prova si rintraccia anche nello Statuto del 1580 dei paesi di Vezzano e di Padergnone (includendo anche Santa Massenza) in relazione alla spigolatura ed alle sanzioni nel caso di furti d’olive. Altri segni della sua diffusione si riscontrano nella toponomastica locale che riporta nomi di luogo davvero significativi, quali ad esempio Ponte Oliveti (un centro abitato), Dòs Livèr [o Olivèr] (a Padergnone) oppure Olif Ciago (nell'omonimo paese).

La coltivazione dell’olio d’oliva nella Valle dei Laghi, seppur non particolarmente abbondante, è importante ed unica nel suo genere. Rappresenta la produzione olearia più settentrionale in Europa. Si trova sopra al 46° parallelo!

Nel 2008 è stata fondata un’associazione dedicata alla cura, alla coltivazione e alla valorizzazione della pianta: l’Associazione Olivo Estremo della Valle dei Laghi. Quest’ultima offre la possibilità di visitare gratuitamente, previa richiesta, la mostra dell'"Olivo estremo" nel paese di Santa Massenza.

 

Fonti:

Carlos Falcó, Il grande libro dell’olio di oliva. Una storia millenaria, Milano, Mondadori, 2013

Dal sito: http://www.ecomuseovalledeilaghi.it/51/OLIVI_web.pdf

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